Una ricerca condotta qualche tempo fa sull’incidenza del fenomeno di incontinenza fecale in seguito al parto ha dimostrato che quando la nascita del bambino avviene in modo naturale le donne vanno incontro a rischi maggiori.
Nello specifico, mentre nel giro di un anno ai parti cesarei è associata una bassa incidenza di incontinenza anale, quando si parla di parto vaginale strumentale e parto vaginale spontaneo le donne – soprattutto se alla prima gravidanza – sono caratterizzate da una maggior predisposizione al fenomeno.
Lasciando parlare i numeri, lo studio ha evidenziato che poco meno del 13% dei casi di incontinenza inizia a manifestarsi entro 3 mesi dal parto; il 17% circa entro i 12 mesi; infine, il periodo fra i 6 e i 9 mesi è quello in cui il fenomeno è maggiormente diagnosticato.
Le cause dell’incontinenza delle feci in seguito al parto sono ascrivibili principalmente ai danni che la nascita del bambino – soprattutto se il neonato è di peso elevato o si verificano complicazioni – determina nella delicata zona del pavimento pelvico, fondamentale per la continenza dello sfintere.
Le donne che soffrono di questi disturbi dovranno affidarsi a un’accurata diagnosi medica per avviarsi su un percorso clinico efficace e ritrovare così la salute. A questo proposito vale sicuramente la pena di menzionare THD Gatekeeper, metodo chirurgico mininvasivo e innovativo che in soli 30-40 minuti di intervento eseguito a livello ambulatoriale va a risolvere il problema attraverso l’inserimento di impianti autoespandenti che supportano e sostengono la corretta funzionalità dello sfintere.