L’Amministratore Delegato Stefano Donnarumma ha smentito l’ipotesi di un progetto di privatizzazione in atto per una parte del Gruppo FS e ha chiarito: “Se dovessi essere io a farlo lo farei solamente a determinate condizioni, che blindassero la società da qui ai prossimi 10-20 anni”.
Stefano Donnarumma sull’ipotesi di aprire il capitale del Gruppo FS ai privati
Attualmente, non esiste alcun progetto di quotazione che coinvolga il Gruppo FS. Lo ha affermato l’AD Stefano Donnarumma, che di recente ha affrontato il tema della possibile apertura del capitale della società a investimenti privati in un’intervista rilasciata a margine dell’Innotrans di Berlino, la fiera internazionale per la tecnologia dei trasporti. “Non vedo la possibilità di quotare un Gruppo di questo tipo, che è molto eterogeneo – ha dichiarato l’AD – Ci sono attività che riguardano asset troppo articolati per essere quotabili come qualunque altra infrastruttura”. La società, stando a quanto affermato dal manager, starebbe semplicemente studiando il modo di poter aprire il capitale ai privati. “Questo riguarda un perimetro che è ancora da identificare, ci sono delle ipotesi fatte anche prima che arrivassi, ma che non sono validate dal punto di vista della procedura. L’idea di fondo è su un aspetto del mercato o su un aspetto dell’infrastruttura, bisogna capire se c’è una quota che possa essere condivisa con l’immissione anche di fondi privati”, ha spiegato Stefano Donnarumma.
Stefano Donnarumma: la privatizzazione? Sotto la mia guida solo a determinate condizioni
Dopo aver ribadito di non avere per le mani un progetto per la privatizzazione di una parte del Gruppo FS, l’AD Stefano Donnarumma ha chiarito che qualora tale ipotesi dovesse divenire più concreta sotto la sua guida, sarebbe disposto a perseguire questa strada solo se si rispetteranno certi requisiti. “Se dovessi essere io a farlo – ha affermato l’AD – lo farei solamente a determinate condizioni, che blindassero la società da qui ai prossimi 10-20 anni”. Ha inoltre precisato: “Questo sarebbe sempre e comunque un progetto per una minoranza, mai per una maggioranza perché è chiaro che le infrastrutture devono essere a controllo pubblico, perché hanno una missione, che è garantire il trasporto dei cittadini e la sicurezza delle infrastrutture, che è una missione strategica dello Stato”.