Eurobarometro 2021: la debacle della sigaretta elettronica

L’edizione Eurobarometro 2021 ci fornisce dei dati che si potrebbero riassumere in una sola parola: disastro. Immagine catastrofica e la maggioranza degli utenti duali, il vaping non è in una posizione di forza, anzi!, per affrontare la prossima TPD.

L’immagine disastrosa del vaping

L’Eurobarometro 2021 “Tabacco e sigaretta elettronica” è stato pubblicato il 17 febbraio. Questo documento dettaglia le abitudini di consumo di nicotina degli europei, sulla base di un ampio panel, e la loro percezione dei diversi prodotti. Va notato che il Regno Unito è incluso nelle cifre, dato che il sondaggio è stato effettuato prima dell’entrata in vigore della Brexit.

Il precedente risaliva al 2017. All’epoca, l’immagine del vaping nell’opinione pubblica era per lo più negativa, dato in aumento dal 2014.

Tre anni dopo, è peggio. Molto peggio.

Nel 2014, il 52% degli europei pensava che le sigarette elettroniche facessero male alla salute dei loro utilizzatori. Nel 2017, questa cifra era salita al 55% . Eurobarometro 2020 ci rivela che il valore è salito al 65%, vale a dire due europei su tre pensano che il vaping faccia male alla salute.

Questo è il risultato di anni di disinformazione e propaganda, spesso diffusa o addirittura creata dalla stessa Commissione europea. Sarà infatti molto più facile per essa prendere misure coercitive se il prodotto, il tema stesso, è impopolare.

Il tabacco riscaldato non fa molto meglio: il 64% degli europei pensa che sia dannoso per la loro salute. Anche in questo caso è rilevante come la differenza tra i due prodotti non sia percepita.

Ma il vaping è utile per disintossicarsi dalle sigarette? Solo il 20% degli europei lo pensa, e ancora meno per il tabacco riscaldato, con il 12% convinto che lo sia. In termini di risultati, solo l’11% dei fumatori che hanno provato a smettere di fumare lo hanno fatto attraverso il vaporizzatore personale.

Il vaper vuole smettere o ridurre il suo consumo di tabacco.

Solo il 43% di tutti gli europei che hanno smesso di fumare lo hanno fatto con l’intenzione di smettere a breve termine. Per il 57% di loro, l’obiettivo era quello di ottenere una riduzione del numero di sigarette fumate. In totale, il 59% degli utilizzatori di sigarette elettroniche continua a fumare.

Il tabacco riscaldato è molto indietro, in termini di risultati, poiché solo il 2% dei fumatori che desiderano smettere l’hanno fatto con un dispositivo Heat Not burn. Si noti che tra questi, quasi l’80% sta ancora fumando sigarette …

Secondo Eurobarometro 2021 solo l’1% degli utilizzatori di sigarette elettroniche in Europa ha iniziato a vaporizzare senza prima aver provato un altro sostituto.

Un documento chiave per la TPD 3

Questo rapporto sarà uno degli elementi portanti della prossima revisione del TPD Dati che sicuramente farà felice la Commissione insieme alla cattiva immagine del vaping presso il grande pubblico, che è spesso non è informato e, principalmente, molto disinformato.

Più di ogni altra cosa, però, emerge la questione del deterioramento dell’immagine del settore nonostante gli sforzi dei professionisti e il consenso sempre più evidente nella comunità scientifica e medica.

La strategia messa in atto dai sostenitori del vaping non ha pagato, anzi è, in termini di risultati, assolutamente disastrosa. In mancanza di comprensione e consenso da parte dell’opinione pubblica difficilmente si potrà vedere un cambio di atteggiamento da parte dei decisori e legislatori europei.

Se un ripensamento rapido e radicale non viene effettuato molto presto, al prossimo Eurobarometro, il vaping semplicemente non esisterà più.

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